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Prezzi in ribasso avvicinano famiglie e investitori alla casa, la stabilità dal 2016

Pubblicato da Dino De Filippo sopra 22 Maggio 2015
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Se il mercato immobiliare nel 2014 ha dato concreti segnali di ripresa, nel 2015 continuerà l’aumento delle transazioni, a fronte di prezzi ancora in discesa. La stabilità dei valori si raggiungerà nel prossimo biennio.

Il bilancio del 2014
L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle ha visto concreti segnali di ripresa per il mattone. Dopo anni di segni negativi, le transazioni hanno segnato un incremento del 3,6%. I prezzi sono ancora in ribasso, ma questo unito alla ripresa delle erogazioni dei mutui stanno avvicinando al mattone non solo le famiglie, ma tanti giovani. Nonostante la pressione fiscale, anche gli investitori stanno cerando di cogliere le opportunità che il mercato offre loro

Prezzi e compravendite

Per quanto riguarda i prezzi degli immobili, il secondo semestre del 2014 registra dei valori ancora in discesa, con una contrazione annuale del 7,2%. Nelle grandi città la diminuzione nella seconda parte dell’anno è stata del 4,2%, nei capoluoghi di provincia è stata del 4,6% e nell’hinterland delle grandi città del 3,4%.

A livello nazionale le compravendite residenziali nel 2014 sono state 417.524, con un aumento del 3,6% rispetto al 2013. Tutte le principali città della Penisola hanno mostrato volumi in aumento, ad eccezione di Napoli. La città partenopea vede una contrazione del -3,7%. Dalla parte opposta spicca l’andamento di Bologna, dove le compravendite sono aumentate del 18,5%. Vanno molto bene anche Genova con +15,0% e Roma con +13,9%. La città meneghina conferma il suo buon andamento, come ormai avviene da sei trimestri a questa parte, e fa segnare +5,0%.

Il mercato dell’affitto

Nel corso del 2014 i canoni di locazione nelle grandi città hanno segnalato una contrazione dei valori del 3% per i bilocali e del 3,4% per i trilocali. Nei capoluoghi di provincia la diminuzione è stata rispettivamente del -2% e del -2,2%. Continua la preferenza per le abitazioni in buono stato e ben arredate. Chi ha cercato una casa in affitto lo ha fatto nella maggioranza dei casi per scelta abitativa (58%), il 35,5% per motivi legati a trasferimento lavorativo e la restante parte è rappresentata da studenti che cambiano città per studiare.

La tipologia di contratto maggiormente stipulata è quella a canone libero (72,8%), seguita da quello a canone concordato (15,2%) e poi da quello transitorio (12%). In aumento, rispetto al semestre precedente, la percentuale di chi stipula un contratto di tipo concordato, sempre più apprezzato per la cedolare secca agevolata.

Cosa ci aspetta nel prossimo futuro?

La diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti, l’offerta sul mercato ancora cospicua e il sentimento espresso dagli affiliati fanno ritenere che i prezzi potrebbero chiudere tra -4% e -2%. Le compravendite, invece, aumenteranno ulteriormente per chiudere tra 430 e 440 mila.

Nelle grandi città ci sarà un ulteriore aumento delle compravendite,anche se i valori saranno ancora in discesa. Situazione simile potrà esserci anche nelle realtà più piccole come i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città. La stabilità dei prezzi potrebbe raggiungersi nel 2016 e confermarsi anche per il 2017.

Naturalmente l’analisi del mattone va inserita nel quadro generale economico.  Gli ultimi dati parlano di deflazione ma anche di previsioni di lieve crescita del PIL per il 2015 e per il 2016 e dati positivi arrivano anche dal comparto industriale. Tutto questo potrebbe incidere sulla fiducia dei potenziali acquirenti, ridefinendo un mercato che ha voglia di ripartire al di là delle incertezze e i cui sforzi sarebbe ora di incentivare attraverso il credito, la proroga delle agevolazioni fiscali già esistenti e soprattutto una tassazione meno gravosa e più certa.

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